Fa più male estrarre un dente o mettere un impianto ?

Lascia che ti stupisca!

Un’estrazione ma è ovvio!

Molti pazienti che vediamo in prima visita nel nostro Centro Dentistico a Travagliato, sono ancora oggi spaventati dagli IMPIANTI DENTALI!!!

Magari è anni che sono senza denti, vorrebbero rimetterli per poter sorridere e soprattutto per poter masticare meglio ma sono bloccati.

Bloccati perché hanno paura di fare gli impianti e di provare dolore!

E questo perché sanno benissimo che per riavere i denti fissi devono fare gli impianti dentali!

Quindi si rassegnano e vanno avanti con situazioni della bocca anche molto drastiche, accontentandosi di quello che riescono a mangiare e magari cercando di sorridere il meno possibile nelle foto per nascondere la mancanza di molti denti.

E ciò che spaventa di più queste persone

(e che magari potrebbe spaventare anche te che stai leggendo)

è che per fare degli impianti sia necessario

BUCARE L’OSSO! Che cosa terribile vero?

Beh lascia che ti spieghi che posizionare un impianto è una manovra assolutamente indolore e che spesso crea più disagi un’estrazione o altre terapie che si possono fare dal dentista.

Partiamo dal presupposto che se sei spaventato dagli impianti, vuol dire che li stai prendendo in considerazione perché ti mancano dei denti.

Quindi vuol dire che hai già fatto la cosa più brutta: l’estrazione per l’appunto!

Lasciami spiegare il perché è più antipatico togliere un dente rispetto a fare un impianto.

Quando si toglie un dente, bisogna eseguire una serie di manovre TRAUMATICHE.

Si deve lussare il dente, muoverlo a destra e a sinistra.

Magari il dente si spezza e bisogna preventivamente dividerlo e rimuoverlo in più pezzi. 

Tutte queste manovre sono traumatiche per l’osso e la gengiva.

Ovviamente non si avverte nessun disagio durante l’estrazione perché il dentista esegue l’anestesia. 

Ma sono proprio queste manovre che causano il dolore post-operatorio a casa, terminato l’effetto dell’anestesia fatta dal dentista.

Quando invece si posiziona un IMPIANTO, si esegue una manovra molto più “pulita”, chirurgica.

Spesso non serve neanche incidere la gengiva.

Si deve sì bucare l’osso, ma lo si fa con frese calibrate di diametro via via maggiore (per non surriscaldare appunto l’osso) e infine si “avvita” l’impianto.

L’osso non è neanche innervato per la mancanza del dente e l’unico disagio che potresti sentire è la vibrazione appunto delle frese calibrate.

Ma mai dolore. 

E soprattutto niente dolore anche dopo a casa, proprio perché l’osso e la gengiva sono stati traumatizzati molto meno rispetto a quando si fa un’estrazione.

Ovviamente sto generalizzando molto e ogni caso e a sé.

Ma in generale, IL POSIZIONAMENTO DI UN IMPIANTO E’ UNA MANOVRA MOLTO PIU’ “DELICATA” DI UN’ESTRAZIONE E COMPORTA QUINDI MENO DISAGI. SPESSO NON CI SI ACCORGE DI NULLA!

Anche se è doverosa una precisazione fondamentale!

Al giorno d’oggi, grazie a:

-le attuali tecnologie

-le terapie farmacologiche che possiamo prescrivere ai pazienti

-la possibilità in alcuni casi di poter “operare” in sedazione anestesiologica

possiamo fare interventi complessi senza che il paziente senta il minimo dolore.

E per interventi complessi mi riferisco a:

-estrazioni di denti del giudizio inclusi

-rimozione di denti con infezioni o cisti

-posizionamento di impianti con contestuale innesto d’osso

-ecc ecc

“Ma è impossibile non ci credo! Senza sentire proprio nulla?”

>STARAI PENSANDO<

ESATTO!

Alcuni pazienti riferiscono di un leggero gonfiore o della comparsa di qualche livido, ma mai di dolore.

Quindi se non lo hai ancora fatto, prenota il tuo consulto per rimettere i denti mancanti da un implanotologo esperto.

E se non sai dove andare, allora affidati al Centro Dentistico Piovani Zubani, a Travagliato!

Una struttura moderna dove l’innovazione e le tecnologie di una grande struttura si uniscono all’attenzione al paziente di un piccolo studio di paese!

Direttore Sanitario Dott. Gianluca Piovani albo Odontoiatri di BS n. 580, inf. sanitaria ai sensi della legge 248 ( Legge Bersani) del 2006 e della legge 145 del 2018